Questa donna tratta i “suoi” amati alligatori proprio come dei cagnolini (VIDEO)
Una coraggiosa appassionata di rettili tratta i suoi amati animali come se fossero comuni cagnolini. In poche parole, si tratta di una donna davvero coraggiosa. Il perché? Stando alla testimonianza di diversi video di questa donna, custode di un parco zoologico, si vede come abbraccia dei rettili, degli alligatori. Ogni clip ha già fatto il giro del mondo su internet.
Un video è stato pubblicato da un account TikTok, “dangerousanimals76“, e in breve tempo ha ottenuto tantissime visualizzazioni. Si stima che il numero di visualizzazioni sia intorno alle 250 mila ma continuano a crescere giorno dopo giorno. Insomma, la donna con gli alligatori è un vero fenomeno mediatico.
In questo video TikTok, si può vedere Juliette Brewer, custode di rettili, che accarezza dolcemente uno di questi animali. Inoltre, questi rettili sono anche considerati le mascotte dello zoo, delle vere e proprie star della struttura. Si tratta di due rettili che pesano circa 100 kg a testa: non proprio due teneri cucciolotti. Inoltre, la donna ha affermato che questi due animali adorano essere coccolati proprio da lei.
Ciò che ha sorpreso tutti sul web è proprio la tranquillità con cui la donna interagisce con questi rettili. Di solito, le persone provano un po’ di paura riguardo a questo tipo di animali. Naturalmente, è del tutto normale che gli alligatori, con i loro denti e la loro mole, facciano un po’ paura.
Questa donna, invece, tratta questi rettili come se fossero dei cagnolini. Li accarezza senza alcun problema o timore, e i rettili sembrano gradire molto le coccole. Anzi, le apprezzano molto. In altre scene, si può vedere la donna sdraiata accanto agli alligatori con tutta tranquillità. La donna, però, sui social è stata criticata per il suo comportamento. Molte persone hanno affermato che la donna dovrebbe fidarsi un po’ meno di questi rettili. Ovviamente, si tratta di animali oggettivamente pericolosi anche se parliamo di creature cresciute in cattività.
