C’è un animale che lancia (letteralmente) i suoi figli per distrarre il predatore e scappare

Ci lasciamo intenerire spesso da faccini irresistibili di animali che, a primo impatto, ci danno l’impressione di essere dolci e carini. Eppure, capita inaspettatamente che, talvolta, certi animali nascondono un lato ”oscuro” che ci lasciano sconvolti. Citandone uno, ad esempio il koala, dall’aspetto davvero tenero, in situazioni normali e di difesa del territorio o della prole si trasforma in un essere aggressivo. Non a caso ha anche dei denti aguzzi e lunghi capaci di fare davvero male a molti predatori. O ancora, pensiamo al quokka, un animale che si presenta davvero dolcissimo ma che può essere, almeno dal nostro punto di vista, davvero crudele. Ed è proprio del quokka che parleremo.

Quando infatti questo animale si trova in situazioni di pericolo con i predatori, pare sia in grado di lanciargli contro i propri figli. Assurdo? Proprio così, ed è una scelta che possiamo giudicare, almeno noi che razionalizziamo un evento simile, come una scelta codarda. Qualcosa che non ci aspetteremmo mai da un faccino così dolce e carino e che, portato nel mondo umano, non succederebbe mai. Lo troviamo privo di senso e di spirito di conservazione della specie. Un animale alla vista così “innocente” si rivela uno spietato genitore capace di usare, letteralmente, i suoi figli.

quokka, marsupiale australiano

Il quokka appartiene alla famiglia dei marsupiali, come i canguri ad esempio, e vive nelle isole minori dell’Australia occidentale. Si tratta di un animale che ha pressoché le dimensioni di un gatto e che ha un aspetto molto innocuo. Tutto deriva di certo dalle sue dimensioni e dalle sue fattezze. Se capita di vederne uno in pericolo, sia esso in un documentario o dal vivo, vedrete che le femmine lanciano i propri figli contro i predatori, in modo da distrarli e poter scappare approfittando del momento di confusione.

A quanto pare, per quanto riguarda i quokka, non si tratta degli unici animali che usano stratagemmi simili per salvarsi la pelle. Da alcune ricerche fatte dalla Wildlife Research, è emerso che questi marsupiali non sono i soli ad essere disposti a sacrificare la vita dei propri figli. Come loro, si comportano in questo bizzarro modo anche i canguri grigi e wallaby di palude che adottano lo stesso meccanismo di difesa.

Per quanto possa sembrare assurdo come gesto compiuto da una madre, quello di sacrificare il proprio figlio, molti altri animali la pensano allo stesso modo. Le scimmie, per citare un altro esempio calzante, gettano giù dagli alberi i figli che non ritengono idonei alla vita. Oppure i criceti, ad esempio, mangiano i figli che hanno giudicato non pronti per sopravvivere oltre quei pochi scapoli di vita vissuti.

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